BENVENUTI NEL BLOG "TIRO AL BERSAGLIO".

Trovano spazio, nel nostro BLOG, anche i commenti alle notizie tratte dai quotidiani: PROGETTO "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE", di cui sono referente.

Vi invito ad aggiungere i vostri commenti agli argomenti postati! Dopo la vostra registrazione come utenti del BLOG, scrivete nelle varie rubriche, per un dialogo didattico che si avvale della partecipazione di coloro che avvertono l'urgenza di esprimere pareri, opinioni, mozioni, punti di vista, e dare contributi concreti alla crescita della comunità civile, attraverso lo scambio dialettico e il confronto su temi e problemi attuali.

prof.ssa Angelica Piscitello

sabato 21 maggio 2011

TITOLI PER POSSIBILI TESINE

Il secondo dopoguerra tra ansia di denuncia e ricostruzione;
L'uomo e il nucleare: un binomio dal "costo" intollerabile!;
La grande emigrazione del '900 e gli immigrati di oggi;
La grande depressione del 1929 e la crisi economica attuale
;
Accessibilità e tutela: disabilità;
Accessibilità e tutela: Terza età;
I servizi socio-sanitari a garanzia dei più deboli;
L'olivo: un'importante risorsa del nostro territorio;
L'ambiente e il territorio: come poter avviare le buone pratiche per la soluzione del problema dei rifiuti;
I poeti e la guerra;
Le poetiche decadenti: la crisi dell' "io"...

ESAMI DI STATO: LA TESINA IN PPT




Cari ragazzi

La paura dell' esame si può vincere anche con un clic del mouse. Sì, perché il computer può aiutare i candidati ad essere più sicuri, più ordinati nell' esposizione e, perché no, stupire i docenti con qualche effetto speciale.

La possibilità di presentare una relazione (la cosìddetta «tesina» con la quale si aprono le prove orali), anche in formato multimediale può essere sfruttata al meglio. Durante il colloquio orale, il candidato ha la facoltà di utilizzare il computer e presentare alla commissione non solo fogli di carta ma anche floppy e Cd-rom.
Insomma, una «tesina» preparata con i linguaggi multimediali può essere un ottimo ausilio per abbellire un' esposizione a volte piatta e un po' noiosa, e soprattutto aiutare il candidato a superare l' emozione ed essere infine un buon viatico contro lapsus e dimenticanze.
È chiaro che la relazione sull' argomento scelto dal candidato deve essere valida sotto il profilo del contenuto, ma anche l' occhio vuole la sua parte e alcuni docenti potranno apprezzare le qualità di organizzazione grafica del candidato.

Ma come si realizza una «tesina» hi-tech? Per prima cosa bisogna scegliere il software giusto. Il primo e più evidente difetto delle presentazioni è il contrasto tra testo e sfondo.
Un buon contrasto tra testo e sfondo è di aiuto per tutti».
Per valutare se il contrasto è sufficiente può bastare il buon senso.

Bisogna usare caratteri facili da leggere: poco maiuscolo, poco corsivo, non cambiare continuamente colore, non cambiare continuamente carattere, non usare il giustificato, eliminare sottolineature o, peggio ombreggiature, non usare caratteri troppo piccoli, preferire i caratteri sans serif come il Verdana. Se usate un elenco puntato (con moderazione, mi raccomando) fate comparire un punto alla volta.
«Perché non va bene il giustificato?»
Il giustificato può lasciare grossi spazi vuoti che rendono la lettura più difficile per gli ipovedenti».
«Perché un punto alla volta?»
«Perché altrimenti, invece di ascoltarvi, leggono».
«Abbiamo capito, grazie».
«No, ragazzi, non basta ancora».
«?»
Se nel vostro lavoro c’è troppo testo. La tentazione di leggere sarà fortissima ed otterrete tre effetti negativi:
«Quali?»
«Darete l’impressione di usare la presentazione perché non conoscete bene l’argomento. Darete lo stesso messaggio con due mezzi diversi e l’occhio del lettore sarà più veloce del suo orecchio. Sarete i servi della presentazione.

L’esame, ormai lo sanno tutti, prevale sul curricolo. Più di metà della commissione non vi conosce. Avete a disposizione un quarto d’ora tutto vostro. Dovete brillare, dovete stupire, dovete emozionare. Alla fine della vostra presentazione, i commissari devono ammirarvi e pensare di aver imparato qualcosa».

«E come possiamo fare?»
«Poco testo: il testo deve essere al vostro servizio, non voi al suo. Titoli efficaci: devono comunicare subito l’essenziale. Parole chiave in grassetto. Immagini significative. Niente clipart.
Siate semplici, credibili, emozionanti. Voi, non gli effetti speciali. Quelli usateli il meno possibile, solo per sottolineare qualcosa di veramente importante».
Buon lavoro e...AUGURI!

ESAME DI STATO: LA TESINA



LA TESINA

L’avvio del colloquio d’esame, secondo quanto indicato dalle norme, con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, presuppone attività svariate, tra queste la scelta di un argomento, anche a carattere pluridisciplinare: la tesina.

La tesina è un testo scritto, d’uso scolastico o universitario, di tipo saggistico, consistente nella trattazione di un particolare argomento, su cui si sia svolta una indagine o su cui si sia raccolta della informazione, e su cui l’autore abbia elaborato una personale interpretazione.

Infatti tale testo si prefigge lo scopo, oltre che di documentare l’oggetto della trattazione, di dimostrare una personale tesi dell’autore, facendo ricorso all’argomentazione, cioè ad un metodo di discussione e di ragionamento, teso a convincere il lettore.

In quanto Saggio, la sua tipologia testuale è prevalentemente argomentativa, anche se non mancano elementi di testo descrittivo e informativo.
Come ogni scrittura documentata è necessario che le citazioni di autori e detti siano poste tra virgolette e segnalate le pagine da cui sono state tratte.

La Tesina si differenzia dal Saggio breve per una maggiore ampiezza e per una più marcata articolazione in capitoli ma anche in paragrafi titolati e organizzati secondo gli scopi prefissati: sia quelli di informazione sull’argomento, sia quelli di argomentazione e di dimostrazione della propria tesi.

La Titolazione della tesina non è solo mezzo di attrazione fondamentale dell’attenzione del lettore, deve anche alludere allo spaccato (o taglio) che l’autore vuole argomentare.

Per la stesura della Tesina è opportuno prestare attenzione al fatto che:
 lo svolgimento corrisponda al titolo della tesina;
 la tesi sia ben evidenziata l’informazione sia esauriente;
 l’argomentazione sia efficace;
 il discorso risulti compatto e coeso;
 vi sia la massima correttezza linguistica (formale, ortografica, grammaticale, lessicale…).

Questo genere di scrittura obbedisce a regole redazionali proprie.
Esse sono:
o la intitolazione di capitoli e paragrafi;
o le note;
o le citazioni;
o la bibliografia finale;
o l’indice.

sabato 14 maggio 2011

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case


Questa poesia costituisce la Prefazione di “Se questo è un uomo”.
Essa riassume in sé il contenuto del libro stesso e la sua funzione di testimonianza e di ammonimento per le generazioni future.

Se questo è un uomo

“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:


Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p.1)

L'opera memorialistica “Se questo è un uomo” di Primo Levi è il romanzo in cui l’autore racconta la sua esperienza nei campi di concentramento, durante la Seconda Guerra Mondiale. Sottratto alla sua vita quotidiana, Primo Levi viene condotto in questo luogo di morte, costruito per annientare la dignità umana.

Il lager nazista è pensato appositamente per trasformare gli uomini in vere e proprie bestie, costretti a lottare gli uni contro gli altri per la sopravvivenza. I suoi abitanti sono obbligati ai lavori forzati, denutriti e privati persino del nome, spogliati di qualsiasi bene e divisi dalle proprie famiglie.

(leggi, nella tua antologia, il capitolo, intitolato "Sul fondo")

La vita nel lager è descritta come una realtà incredibilmente alienante, in cui gli uomini e le donne subivano ogni tipo di sopruso. Torturati, costretti a soffrire ogni tipo di dolore, da quello fisico a quello mentale e morale, sempre più massacrante, le persone si trascinano nel campo di concentramento fino a non provare più emozioni.

E’ così che l’autore di “Se questo è un uomo” descrive il proprio tempo trascorso nei lager. Il romanzo è estremamente toccante, perché al di là delle crude descrizioni di ciò che ha visto accadere ai propri compagni di sventura, al sangue versato, ai bisogni primari insoddisfatti, l’autore racconta di una coscienza che cerca di reagire.

Primo Levi racconta di come, in un luogo in cui la morte era una compagna di viaggio quasi desiderata, per quanto tremende erano le condizioni di vita, scopre un’incredibile forza che smuove una passione naturale e pura per la vita.

(leggi, nella tua antologia, il capitolo "Il canto di Ulisse").

Il coraggio, la necessità di non lasciarsi andare, un amore celato dalla sofferenza, ma pur sempre esistente, lo hanno indotto istintivamente a reagire, e questa reazione ha trovato significato nella scrittura, in parole da nascondere perché, nel campo, non era concesso neppure scrivere.

Primo Levi oltre a raccontarsi, cerca di dare una spiegazione, una parvenza di ragionamento per trovare la causa che ha spinto degli essere umani ad annullare la personalità, l’individualità e l’esistenza dei loro simili.

Non c’è nessuna forma di normalità dietro il dolore gratuito che viene inflitto, ed è questo il male radicale, quello perverso, che non può essere spiegato né gestito, ma che in qualche modo deve essere contenuto dentro il petto di chi ha subito l’esproprio della propria anima.

E quando il protagonista di “Se questo è un uomo” riesce a sopravvivere e ad uscire da Auschwitz con le proprie gambe, non riesce a lasciare la propria sofferenza dietro il filo spinato del campo di concentramento, ma se lo porta addosso, oltre, per tutto il tempo che gli resta da vivere.

Lo stile di Primo Levi è asciutto, descrittivo, molto diretto, tipico di chi ha la necessità di far arrivare immediatamente un concetto ai suoi lettori. E il pensiero di quest’uomo sopravvissuto alla più grande sciagura della storia d’Europa, resta impresso negli occhi e nel cuore di chiunque legge questo libro.

Fate libere riflessioni.

sabato 7 maggio 2011

NEOREALISMO TRA CINEMA E LETTERATURA

Il Neorealismo è un movimento culturale generato da un "clima etico morale" sviluppatosi nel secondo dopoguerra, tra il 1943 e il 1952.




Esso, pur rifacendosi a modelli prevalentemente ottocenteschi (Verga soprattutto), è caratterizzato dalla necessità, da parte degli intellettuali di sinistra, antifascisti (artisti, letterati, registi...), di un ritorno alla realtà, dopo il soggettivismo e l'intimismo che avevano caratterizzato gli anni Trenta.

Il riferimento è la realtà della guerra, della Resistenza e del dopoguerra, con la sua miseria e con le sue lotte politiche.


L' "Andare verso il popolo" sarà l'impegno dei letterati e dei registi del cinema neorealista, nella convinzione che siano i fatti stessi a caricarsi di significato etico ed estetico.

L'impegno culturale e sociale darà spazio a testimonianze dirette e alle esperienze autobiografiche, come, per esempio quelle di guerra e di prigionia.


La nuova narrativa di influenza americana (Hemingway, per esempio) assume caratteristiche del "parlato", con un'attenzione anche alle diverse caratteristiche regionali, che mira a conferire autenticità alla narrazione.


Tra gli autori più importanti del Neorealismo ricordiamo: Vittorini, Pavese, Fenoglio, Moravia, Pratolini, Cassola, Alvaro, Calvino (per la sua produzione giovanile), Primo Levi e Carlo Levi.


Per la produzione cinematografica si possono citare i capolavori di Vittorio De Sica, Ladri di biciclette (1948), Umberto D (1952) e di Roberto Rossellini Roma città aperta (1945). Ma sono tante le opere e i film di grande importanza che testimoniano la miseria e la povertà a cui ha condotto la dittatura fascista!





Il Neorealismo, tuttavia, non è solo denuncia, è anche impegno di ricostruzione materiale e morale del paese.



LINK di pprofondimento: http://library.thinkquest.org/28490/data/italiano/index_i.htm

IL REALISMO IN PITTURA

Il Realismo è una corrente artistico-letteraria che nasce in Francia agli inizi del XIX secolo con il suo esponente principale Gustave Courbert. Questo movimento affonda le sue radici nel Positivismo, un pensiero filosofico che studia la realtà e il mondo scientifico.



Il realismo pittorico non si riferisce unicamente allo stile, ma anche al soggetto da ritrarre. Per i pittori realisti, né la natura, né le immagini di vita possono avere qualsiasi idealizzazione, scelgono quindi di rompere i laccioli con il Romanticismo per trattare temi e soggetti della realtà quotidiana, astenendosi da ogni sentimentalismo.


Afferma Coubert: " Un oggetto astratto, invisibile, che non esiste, è estraneo all'ambito della pittura".


Analizzate e mettete a confronto due dipinti appartenenti a due maestri del Realismo: Daumier e Patini




"Vagone di terza classe" del francese Honoré Daumier, 1862, olio su tela, su tavola, 65x90 cm, National Gallery of Canada Ottawa.


e "Vanga e latte" del pittore italiano, napoletano, Teofilo Patini, 1884, olio su tela, 266x143 cm, Roma Ministero dell'Agricoltura.