E’ mia intenzione costruire questo BLOG DIDATTICO PER GLI ALUNNI DELL'ISTITUTO SUPERIORE "DANILO DOLCI" di PARTINICO (PA). Ragazzi, sarà piacevole accogliere qui i vostri commenti su argomenti che hanno a che fare non solo con la didattica dell'Italiano e della Storia ma anche con le problematiche attuali. Cliccate e ascoltate, navigate, potete così approfondire i contenuti didattici scelti o costruiti da me per voi. Il mio grazie a tutti i partecipanti! Prof.ssa Angelica Piscitello
BENVENUTI NEL BLOG "TIRO AL BERSAGLIO".
Trovano spazio, nel nostro BLOG, anche i commenti alle notizie tratte dai quotidiani: PROGETTO "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE", di cui sono referente.
Vi invito ad aggiungere i vostri commenti agli argomenti postati! Dopo la vostra registrazione come utenti del BLOG, scrivete nelle varie rubriche, per un dialogo didattico che si avvale della partecipazione di coloro che avvertono l'urgenza di esprimere pareri, opinioni, mozioni, punti di vista, e dare contributi concreti alla crescita della comunità civile, attraverso lo scambio dialettico e il confronto su temi e problemi attuali.
prof.ssa Angelica Piscitello
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prof.ssa Angelica Piscitello
martedì 24 gennaio 2012
Se questo è un uomo di Primo Levi
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/primo-levi-lolocausto/3529/default.aspx
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Il Giorno della Memoria è internazionalmente fissato al 27 gennaio per commemorare le vittime del nazismo, fascismo, dell’olocausto e di coloro che persero la vita per proteggere i perseguitati e vede ogni anno un fiorire di manifestazioni ed eventi per non dimenticare gli orrori di quegli anni.
RispondiEliminaAnche chi segue questo blog commemora le vittime del più tremendo genocidio che la storia ricordi, per non dimenticare che questo è stato e che non dovrà più ripetersi!
Prof.ssa Angelica Piscitello
SE QUESTO E' UN UOMO
RispondiElimina"VOI che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
VOI che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da VOI."
Questa poesia costituisce la Prefazione di "SE QUESTO E' UN UOMO" di Primo Levi.
E' una testimonianza e un ammonimento per le generazioni future.
Primo Levi si rivolge a tutti noi, che non abbiamo patito la precarietà, il dolore fisico e psicologico, la paura e il terrore nei lager tedeschi, che non siamo stati colpiti dalla peggiore bestialità umana e viviamo “tranquilli” nelle nostre confortevoli case, sostenuti dai familiari e dal cibo caldo, ricordandoci di considerare ciò che è accaduto nei campi di sterminio a migliaia di persone trasformate in esseri disumanizzati dall’odio; dal patimento; dal terrore, senza più un’identità!
RispondiEliminaL’uomo del lager è divenuto un essere costretto all’annullamento e all’alienazione, che non si può più definire “uomo”, che si muove nel fango per un lavoro senza sosta, a fatica e, come un automa, costretto a contendere per un pezzo di pane; un essere che può perdere la vita per un semplice assenso o un rifiuto.
Egli ci costringe a considerare se la donna che ha vissuto il lager può definirsi ancora tale! Tosata, identificata con un numero, senza più un nome, deperita, spettrale nella sua figura, annullata dei ricordi, con gli occhi spenti, senza futuro e senza speranza, incapace, impossibilitata a procreare, vuota come una rana d’inverno.
Egli ci impegna a meditare su quello che è avvenuto, ci ordina di conoscere la verità dello sterminio, per sapere quello che gli Ebrei hanno sopportato e come i tedeschi hanno organizzato lo sterminio del popolo ebreo!
Gli uomini non dovranno mai dimenticare il genocidio milioni di uomini, donne e bambini!
Il ricordo di quelle vittime innocenti dovrà sempre acconmpagnare l’uomo di tutti i tempi, sia quando si sta in casa , sia quando si incammina per la via, sia quando si corica o si alza dal letto.
Gli uomini dovranno tramandare, perpetuare, l’accaduto, peché non si ripetino simili crudeltà, o possano gli uomini annichilire nel dolore e nelle disgrazie: colpiti negli interessi; invalidati dalle malattie; abbandonati e odiati dai propri figli!
Prof.ssa Angelica Piscitello