BENVENUTI NEL BLOG "TIRO AL BERSAGLIO".

Trovano spazio, nel nostro BLOG, anche i commenti alle notizie tratte dai quotidiani: PROGETTO "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE", di cui sono referente.

Vi invito ad aggiungere i vostri commenti agli argomenti postati! Dopo la vostra registrazione come utenti del BLOG, scrivete nelle varie rubriche, per un dialogo didattico che si avvale della partecipazione di coloro che avvertono l'urgenza di esprimere pareri, opinioni, mozioni, punti di vista, e dare contributi concreti alla crescita della comunità civile, attraverso lo scambio dialettico e il confronto su temi e problemi attuali.

prof.ssa Angelica Piscitello

giovedì 1 novembre 2012

RISORSE DIDATTICHE PER APPROFONDIMENTI



Cari ragazzi

IL BLOG "TIRO AL BERSAGLIO"

VI SERVE ANCORA MA PER APPROFONDIRE GLI ARGOMENTI DI STUDIO DI V ANNO

(comprende tuttavia anche argomenti di Italiano e Storia di IV anno)

PER I COMMENTI AI POST DIDATTICI UTILIZZERETE IL BLOG: DIALOGO IN RETE: http://dialogoinrete.blogspot.it/

 
AL VIA LE REGISTRAZIONI NELL'ALTRO BLOG
E BUON LAVORO!
 
Prof.ssa Angelica Piscitello
 
 
 

giovedì 3 maggio 2012

L'impegno morale e civile di Leonardo Sciascia



Leonardo Sciascia non è stato soltanto uno scrittore curioso ed esperto di cose siciliane, ma un grandissimo narratore la cui fama si è estesa a tutta l'Europa. Uno degli intellettuali più importanti della nostra storia repubblicana che meglio ha saputo coniugare il rapporto tra letteratura e società.

Leonardo Sciascia - Scrivere di mafia

Leonardo Sciascia - Scrivere di mafia

giovedì 15 marzo 2012

PORTAMI IL GIRASOLE


Portami il girasole ch’io lo trapianti

nel mio terreno bruciato dal salino,

e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti

del cielo l’ansietà del suo volto giallino.



Tendono alla chiarità le cose oscure,

si esauriscono i corpi in un fluire

di tinte: queste in musiche. Svanire

é dunque la ventura delle venture.


Portami tu la pianta che conduce

dove sorgono bionde trasparenze

e vapora la vita quale essenza;

portami il girasole impazzito di luce.

(Eugenio Montale, Ossi di Seppia, 1925)

PER LE V CLASSI: esprimete il vostro breve commento.

giovedì 8 marzo 2012

Ma lo "stile" cos'è?





I dizionari ci propongono sotto questa voce più di venti definizioni di cui le principali vanno dalla maniera di esprimere il pensiero alla maniera di vivere, passando attraverso lo stile particolare di uno scrittore, di un artista, di un’arte, di una tecnica, di un genere, di un’epoca, ecc.
Allargando il suo campo semantico, lo stile definisce il carattere specifico dell’azione; e si potrebbe immaginare una stilistica generale come lo studio dei rapporti tra la forma e l’insieme delle cause che la determinano.

Un tale studio non è mai stato ben portato avanti; non possediamo neppure una teoria dello stile comune all’insieme delle arti che potrebbe essere proprio una parte dell’estetica.
La stilistica quindi resta uno studio dell’espressione linguistica, e la parola “stile” riporta alla sua definizione di base, ossia “una maniera di esprimere il pensiero per mezzo del linguaggio”

In questa prospettiva, la “grammatica” è l’insieme delle regole, cioè degli obblighi che il sistema e la norma impongono all’uso corrente della lingua; la “stilistica”, al contrario, definisce le libertà all’interno di questo sistema.

E’ chiaro che lo studio diligente della grammatica e l’uso costante del vocabolario, per una scelta accurata delle parole, non possono fornire che il mezzo di parlare e scrivere senza incorrere in “errori”, ma è leggendo le opere di validi scrittori o ascoltando i discorsi di veri oratori che affiniamo la correttezza della nostra espressione e nello stesso tempo avvertiamo l’armonia derivante da una perfetta scelta di vocaboli, la profondità di contenuto delle frasi, la facoltà di suscitare emozioni e immagini liete o tristi: nel parlare e, ancor più, nello scrivere è necessario riconoscere la purezza e la proprietà delle parole.

Concetto-chiave

Poiché la parola stile indica una maniera di scrivere, cioè la maniera di scrivere propria di uno scrittore, di un genere, di un’epoca (definizione che i nostri dizionari moderni hanno ereditato dai Classici), si può affermare quindi che esistono innumerevoli stili.

Per chiarire con semplicità il concetto:

Esistono libri e libri. Questo è ovvio per tutti. Ma questo non vuol dire soltanto che ogni libro racconta una storia diversa: spesso significa anche che la racconta in un modo diverso. Infatti, si può raccontare esattamente la stessa storia per infinite volte, ma se lo si fa cambiando stile sembreranno infinite storie distinte e separate.

mercoledì 15 febbraio 2012

IL PROGRAMMA FASCISTA DI SAN SEPOLCRO








Il movimento di Mussolini dei fasci di combattimento


Il seguente atto costitutivo del fascismo venne presentato il 23 marzo 1919 a Milano in piazza San Sepolcro da cui prese il nome. Non dobbiamo dimenticare che questo programma venne interamente rovesciato da Mussolini prima di arrivare al potere. Può sembrare incredibile, ma l'atto costitutivo del fascismo, letto oggi, sembra scritto da un comunista rivoluzionario. Lo potremmo spacciare anche per il programma redatto da Lenin prima della rivoluzione. Ciò dimostra che i movimenti politici, quando non vengono controllati dai militanti, diventano solo strumenti di potere. Gli ideali, purtroppo utili per accalappiare i creduloni, vengono rapidamente dimenticati. Una persona che aderisce a un'ideologia, politica o religiosa, dovrebbe ricordarsi i punti essenziali di tale dottrina, e dimettersi subito allorché i dirigenti del movimento "tradiscono".

Milano 23 Marzo 1929 - FONDAZIONE DEL FASCISMO ITALIANO

Italiani! Ecco il programma di un movimento genuinamente italiano. Rivoluzionario perché antidogmatico; fortemente innovatore antipregiudiziaiolo. Per il problema politico noi vogliamo:

a) suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.

b) Il minimo di età per gli elettori abbassato a 18 anni; quello per i deputati abbassato a 25 anni.

c) L'abolizione del Senato.

d) La convocazione di una assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.

e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell'industria, dei trasporti, dell'igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.

f) L'elezione popolare di una magistratura indipendente dal potere esecutivo.

PER IL PROBLEMA SOCIALE, NOI VOGLIAMO:

a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.

b) Minimi di paga.

c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell'industria

d) L'affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici.

e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.

f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.

PER IL PROBLEMA MILITARE, NOI VOGLIAMO:

a) L'istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione a compito esclusivamente difensivo e il disarmo generale.

b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.

c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana nel mondo.

PER IL PROBLEMA FINANZIARIO, NOI VOGLIAMO:

a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze.

b) Il sequestro (confisca) di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.

c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell'85% per cento dei profitti di guerra.

d) La gestione cooperativa della produzione agricola e la concessione della terra ai contadini.

martedì 7 febbraio 2012

IL MASSACRO DELLE FOIBE



Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito.

350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista.
Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come "i quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo Militare Alleato (americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte.

Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava.
E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano.

Il 10 febbraio è il giorno che l'Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati.

Cosa sono le Foibe?
Le foibe sono delle cavità naturali, dei pozzi, presenti sul Carso (altipiano alle spalle di Trieste e dell'Istria).

Quanti furono gli infoibati?
Purtroppo è impossibile dire quanti furono gettati nelle foibe: circa 1.000 sono state le salme esumate, ma molte cavità sono irraggiungibili, altre se ne scoprono solo adesso (60 anni dopo) rendendo impossibile un calcolo esatto dei morti. Approssimativamente si può parlare di 6.000 - 7.000 persone uccise nelle Foibe, alla quali vanno aggiunte più di 3.000 persone scomparse nei gulag (campi di concentramento) di Tito.


Perché si è tanto taciuto sulle foibe dopo la guerra? I motivi principali furono due: anzitutto l’intenzione delle istituzioni italiane di mettere una pietra tombale sulla sconfitta della seconda guerra mondiale. Ricordare i giuliani avrebbe aperto nuovamente la ferita. La motivazione principale era però quella di rimanere in buoni rapporti con la Jugoslavia di Tito: commemorare le vittime delle foibe avrebbe creato tensioni diplomatiche tra i due Paesi, e sarebbe potuta suonare come una rivendicazione territoriale dell’Istria e delle altre zone perdute coi trattati di pace. Nulla di più pericoloso in tempi di guerra fredda. Perciò si preferì insabbiare la questione. A questo va aggiunto purtroppo il pressapochismo, o ancora peggio, la faziosità di molti storici, che hanno volutamente trascurato il genocidio italiano operato dagli slavo-comunisti.

lunedì 23 gennaio 2012

LA PATENTE

PER LE CLASSI V
Individuate, dalla novella "La patente" (leggete il testo dal link, tratto da Liber Liber: Libri), gli aspetti dell'umorismo pirandelliano ed esprimete il vostro breve commento.

LA PATENTE è una delle novelle più tragiche di Pirandello. Il protagonista è Chiàrchiaro che, sopraffatto dalla disperazione, si ribella e lotta, a suo modo, l'ignoranza e la superstizione del suo paese, rifacendosi delle tante ingiurie subite in silenzio, per trarre dalla sua disgrazia il massimo profitto.

Egli, però, sarà costretto a portare sul volto la maschera grottesca e tragica dello iettatore, quella maschera che gli uomini gli hanno crudelmente imposto e che non potrà mai togliere!

Seguite nel video la magistrale interpretazione di Totò!

lunedì 9 gennaio 2012

GARIBALDI attraversò Partinico col cappello calato sugli occhi, mesto...

Una pagina di Storia risorgimentale non certo gloriosa!

L' eccidio di Partinico è un episodio avvenuto a Partinico il 16 maggio 1860, mentre era in corso la Spedizione dei Mille.

Dopo la sconfitta di Calatafimi, alla mezzanotte del 15 maggio 1860 le truppe del generale Lanza, ritiratesi nell'abitato di Calatafimi, ricevettero l'ordine di mettersi in marcia per raggiungere Palermo.
La sera del 16 maggio, una delle formazioni borboniche giunse a Partinico, le truppe furono attaccate dai ribelli che, nutriti dall'odio represso nei tanti anni di dominazione borbonica, sparavano dalle case e dai balconi, come rappresaglia i soldati incendiarono molte case.

A Partinico Giuseppe Cesare Abba, più scrittore che soldato, avrebbe preferito non esserci:
Meglio sarebbe stato rompersi il petto e scalare le montagne. […] Già sulla strada il vento recava con l’odore e col fumo degli incendi non spenti del tutto un fetore insopportabile. Cadaveri di soldati e di paesani, cani e cavalli morti e squarciati. Le campane suonavano non so se a stormo o a festa, e il popolo esultava e preti e frati urlavano frenetici evviva. Quei morti eran soldati.

La popolazione di Partinico massacrò quel giorno senza pietà le truppe borboniche in ritiro. Una terribile strage! Morti bruciacchiati, corpi straziati! Orrenda crudeltà anche la danza macabra dei paesani attorno al mucchio dei cadaveri!

Garibaldi attraversò Partinico col cappello calato sugli occhi, mesto...
Con immaginabile imbarazzo dovette accettare tutto, compresa la cittadinanza onoraria ma istituì subito un Comitato di Guerra, con poteri giudiziari proprio in previsione di altri casi di vendette popolari.

Il RISORGIMENTO ITALIANO

PER LA CLASSE IV

Il periodo della storia d’Italia in cui l’affermarsi di una coscienza nazionale porta all’unità politica e all’indipendenza della nazione italiana è detto Risorgimento. Tale periodo occupa un lungo arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del Regno d’Italia, sotto la dinastia di Casa Savoia.

Sfoglia e leggi dal link e/o ricerca dal tuo libro le possibili risposte alle domande che seguono e lascia qui un commento di risposta (max 15 righi) su almeno una domanda:

-Quanto hanno fatto le società segrete, Carboneria e Giovane Italia, per coinvolgere il popolo nella lotta per l’Unità?

-Quanto il 1848 (anno nel quale in più parti d’Europa ci furono sollevazioni per il diritto ad avere una costituzione) si trasformò, nel nostro Paese, in una lotta per l’indipendenza dal potere straniero?

-Quanto decisivo per la liberazione dall'Austria fu l'accordo del 1858, a Plombières, tra Cavour e Napoleone III?

-Quando e perché è scoppiata la seconda guerra d'indipendenza? Come si è conclusa?

-Quanto ha contribuito Garibaldi alla creazione del Regno d'Italia (1861)?

-Quali i principali problemi dopo l'Unità?

martedì 3 gennaio 2012

LA MAPPA CONCETTUALE

Una mappa è essenzialmente una rappresentazione grafica che serve per comunicare delle informazioni.

Una mappa, perciò, deve riuscire a trasmettere informazioni chiare e dati utili.
Partendo da questi presupposti, è facile anche definire una mappa concettuale: essa non è altro che una rappresentazione grafica (un disegno schematico, un quadro riassuntivo) di un ragionamento che abbiamo fatto e che vogliamo comunicare agli altri, evidenziando almeno tre aspetti:

a - l'oggetto del nostro ragionamento
b - i concetti che vogliamo evidenziare
c - il percorso del ragionamento e i legami fra i concetti espressi -
l'oggetto del nostro ragionamento
d - Appare subito evidente la valenza formativa e didattica dello strumento "mappa concettuale" che "costringe" chi la prepara a riflettere sulle proprie conoscenze, a correlare le idee e i dati a disposizione, a sforzarsi di essere preciso e chiaro nella comunicazione.

Ovviamente i gradi di complessità della rappresentazione a mappe dipendono molto dall'argomento affrontato, dalle conoscenze a disposizione di chi la realizza e dalla sua età mentale. Ma il valore didattico dello strumento sta proprio in questo: nell'essere uno strumento di rappresentazione del pensiero utilizzabile dalle elementari fino all'università.

Nel titolo linkabile un esempio di mappa concettuale interattiva sulla Prima Guerra Mondiale, fonte Bibliolab, Patrizia Vayola.

Un percorso (TESINA) per l'Esame di Stato potrebbe essere costuito nella forma di MAPPA CONCETTUALE, interattiva (o in cartaceo). A collegare gli argomenti tra loro sarete voi,con la vostra rielaborazione espositiva e argomentativa del tema scelto. Possono essere coinvolte nella tesina più discipline, ma agganciate per il tema.