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prof.ssa Angelica Piscitello

martedì 8 novembre 2011

IL DECADENTISMO

Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento nuovi atteggiamenti intellettuali e scelte di gusto stravolgono i valori del Positivismo e i modelli letterari del Realismo. L’idea che si possa giungere a una visione oggettiva e assoluta della realtà entra in crisi e viene sostituita dal sentimento di una profonda inquietudine psicologica ed esistenziale. Il termine "decadentismo" nacque con l'accezione negativa di "decadenza", sentita come il declino non soltanto letterario ma di un'intera civiltà, e ancora prima di diventare il titolo di una rivista letteraria francese era stato utilizzato dalla critica per definire l'opera di quegli scrittori che manifestavano un'insubordinazione al gusto e alla morale della borghesia, divenuta classe egemone e garante dello status quo dopo l'esaurirsi della spinta rivoluzionaria del 1848.
La letteratura del Decadentismo propone anche in Italia numerose esperienze, nel simbolismo di Giovanni Pascoli e nell’estetismo di Gabriele D’Annunzio, fino alle prove più mature del romanzo psicologico di Luigi Pirandello e Italo Svevo.

PER LE CLASSI V: Il Decadentismo si presenta come la somma di manifestazioni anche molto differenti tra loro al suo interno, tuttavia si può individuare almeno un denominatore comune che consente di usare una formula unica e onnicomprensiva: il "male di vivere".
Cosa s'intende per "male di vivere"?

3 commenti:

  1. Il Decadentismo non è un movimento come tanti altri, è una sensibilità nuova che si manifesta soprattutto a partire dagli inizi del '900, anche se ne furono precursori i poeti dell'area romantica, i cosiddetti "poeti maledetti" francesi. Il termine Decadentismo deriva dalla rivista "Le Decadent" di Paul Verlaine, che trattava proprio i vari aspetti della crisi. In questo periodo si affermò una nuova tipologia di poeta: non più il vate, esaltatore dei valori della patria, ma il poeta veggente, cioè colui che "vede" e "sente" mondi arcani ed invisibili in cui si chiude.
    Anche la parola poetica cambia: non si usa più per descrivere sentimenti ma, soprattutto, per decifrare sensazioni e per illuminare l'oscuro che è in noi. Da qui la grande importanza della poesia come mezzo per esprimere il proprio intimo. Il movimento interessò l'Europa, quindi anche l'Italia. Gli scrittori di questa tendenza vennero definiti decadenti in senso dispregiativo perchè negavano i valori morali correnti, sostenendo che l'unica preoccupazione dell'arte dovesse essere di estetica. L'estetismo è il culto della bellezza in sè. Un aspetto rappresentativo del Decadentismo si può riscontrare nelle opere di D'Annunzio. Anche Pascoli appartiene al Decadentismo visto che la sua poesia rinuncia a ispirarsi agli ideali romantici e positivi, per esprimere il senso del mistero, l'attrazione delle piccole cose della vita e degli affetti piu semplici.

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  2. Il Novecento è un secolo che raccoglie e sviluppa la crisi di fine Ottocento. L’uomo è atterrito, angosciato, annichilito. Un dipinto emblematico, che rappresenta la crisi dell'uomo moderno è quello di Munch: "L'urlo". L'uomo rappresentato non ha volto, non ha identità, non ha sguardo: ciò che resta è l’urlo, unico atto di resistenza in un mondo vuoto, privo ormai di alcun senso, privo di certezze, di riferimenti metafisici.Il decadentismo è un movimento artistico e letterario sviluppatosi in Europa di preciso in Francia negli ultimi decenni dell’800, e si diffonde in Europa. Gli scrittori di questo movimento vennero definiti decadenti in senso dispregiativo perché negavano i valori morali correnti sostenendo che l’unica preoccupazione dell’arte dovesse essere di natura estetica . Il decadentismo rifiuta i valori del romanticismo e del Naturalismo il termine decadentismo deriva dalla parola francese decadent che ha due significati, il primo quello negativo che era riferito a giovani poeti che davano scandalo, dopo invece un simbolo di un nuovo modo di pensare. Grazie alla natura intrinseca del decadentismo, connesso alle tematiche della vita interiore e del mistero, questo movimento diede origine a diverse correnti tra quelle studiate sono: simbolismo cioè una descrizione soggettiva piuttosto che ad una oggettiva; l’impressionismo, il surrealismo, dadaismo, e il futurismo ecc …

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  3. Il Decadentismo è una corrente che si distingue dalle altre correnti culturali. Si è sviluppato alla fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento in Francia e poi si diffuse in tutta Europa. I primi poeti letterati e artisti che operarono durante il decadentismo furono i simbolisti, che consideravano la poesia una fonte di rivelazione della realtà. In Italia ad attingere per primo al simbolismo fu Giovanni Pascoli, che si rifà ai poeti "maledetti" (Baudeleire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmé), appartenenti all'area romantica, che anticiparono le poetiche del decadentismo novecentesco.
    Il Decadentismo rappresenta la crisi esistenziale generata dal "male di vivere" dell’uomo, in quanto si era, con la crisi al Positivismo, accentuata ancora di più una sfiducia nelle forze della ragione. La crisi dell'uomo moderno si manifestò anche in tanti altri aspetti come nell’arte, nell’ economia, nella società ...
    I caratteri del Decadentismo sono da ricercare, prevalentemente:
    nell'esasperazione dell’individualismo e dell’ egocentrismo;
    nella visione pessimistica del mondo e della vita umana;
    nella polemica contro il Positivismo;
    nella scoperta dell’inconscio e del subcosciente;
    nel tormento della solitudine e del mistero della vita.
    Il decadentismo si sviluppo anche in ITALIA, i letterati che rappresentarono questa movimento nelle proprie opere, che trattarono del male di vivere dell’uomo e del proprio pessimismo, anche se in modo diverso l'uno dall'altro, furono: Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello e Italo Svevo.

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Prof.ssa Angelica Piscitello