BENVENUTI NEL BLOG "TIRO AL BERSAGLIO".

Trovano spazio, nel nostro BLOG, anche i commenti alle notizie tratte dai quotidiani: PROGETTO "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE", di cui sono referente.

Vi invito ad aggiungere i vostri commenti agli argomenti postati! Dopo la vostra registrazione come utenti del BLOG, scrivete nelle varie rubriche, per un dialogo didattico che si avvale della partecipazione di coloro che avvertono l'urgenza di esprimere pareri, opinioni, mozioni, punti di vista, e dare contributi concreti alla crescita della comunità civile, attraverso lo scambio dialettico e il confronto su temi e problemi attuali.

prof.ssa Angelica Piscitello

venerdì 30 dicembre 2011

L'ANNO NUOVO 2012



L'anno nuovo
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno”.

di Gianni Rodari, da " Filastrocche in cielo e in terra"

domenica 18 dicembre 2011

EVENTI e RECENSIONI

Cari ragazzi

In questo filone del blog potrete postare recensioni di FILM, LIBRI, VIDEO e i commenti relativi ad EVENTI come: CONCERTI, SPETTACOLI, MOSTRE, TEATRO...
che avete letto, visto o partecipato.

lunedì 12 dicembre 2011

PROGETTO "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE"

ISCRIZIONE AL PORTALE LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE

Cari studenti
Vi invito a registrarvi al sito web rispondente al progetto che da oltre dieci anni coinvolge gli studenti delle scuole secondarie superiori: "Il Quotidiano in Classe".

Il portale permettera', a quasi 2 milioni di studenti, di esprimere la loro opinione e metterla a confronto con quella degli altri!

Articoli, video, foto, queste le modalità di espressione che già oggi potrai trovare pubblicate. I tre blog dei quotidiani lanciano, ogni settimana, un tema che può variare dall'attualità ad argomenti più profondi, stuzzicandovi a dire la vostra.

Clicca su http://www.ilquotidianoinclasse.it (L'indirizzo è cliccabile dal titolo di questo post)

In palio grandi premi mensili (3 iPad al mese) e un viaggio a New York per le due redazioni migliori!

E da oggi il pulsante per accedere al sito www.ilquotidianoinclasse.it e' presente anche nelle homepage di Corriere.it (nella sezione "Scuola" del menu), Quotidiano.net (nella sezione "Il Quotidiano in Classe" del menu) e IlSole24ore.com (sotto la sezione "Community" del menu).

Insomma, iscriviti, crea la tua redazione di classe e coinvolgi i tuoi compagni: ti aspettiamo!

Vi farò da tutor, correggerò io le vostre bozze!

P.S. Per gli incerti: provateci, almeno...!

Prof.ssa Angelica Piscitello

sabato 10 dicembre 2011

La coscienza di Zeno - Italo Svevo - Lezioni di letteratura del 900



Nel saggio "L'uomo e la teoria darwiniana" Svevo, esponendo una sua riflessione sulla teoria darwiniana dell'evoluzione naturale, giunge a pensare che il malato è l'uomo vero, "l'uomo più umano che sia stato creato".
L'inetto è un "abbozzo", un essere in divenire, che ha ancora la possibilità di evolversi verso altre forme proprio grazie alla sua mancanza assoluta di uno sviluppo marcato in qualsivoglia senso, mentre gli individui "normali", "sani", che sono già perfettamente compiuti in tutte le loro parti, sono incapaci di evolversi ulteriormente, si sono arrestati nel loro sviluppo e cristallizzati nella loro forma definitiva.
L'inettitudine non appare più, dunque, un marchio d'inferiorità, che condanna ad un'irrimediabile inadattabilità al reale e quindi alla debolezza e alla sconfitta, ma una condizione in qualche modo privilegiata, aperta e disponibile.
L'atteggiamento di Svevo verso l'inetto è un atteggiamento più aperto e problematico, disposto a guardare all'inetto anche con simpatia, ad accettarlo nella sua mescolanza di positivo e negativo.

PER LE CLASSI V:
Sviluppate, nella forma di TIP. A, consegnata in cartaceo, l'analisi e il commento della prefazione a "LA COSCIENZA DI ZENO".
Esprimete qui il vostro commento sui temi "malattia" e "salute" del protagonista-narratore dell'opera.

mercoledì 9 novembre 2011

LA LIRICA MODERNA

Per i letterati, che vivono l’età di passaggio tra l’Ottocento e il Novecento, la realtà è principalmente quella della crisi di un’epoca; l’immagine della decadenza e della caduta dell’impero romano anima l’immaginario collettivo degli intellettuali decadenti, che percepiscono in tutta la sua profondità e vastità la crisi e la decadenza della civiltà contemporanea; nel naufragio generale degli ideali e dei valori etici, naufragio che abbandona l’uomo alla solitudine e all’irrazionalità, è l’estetismo (inteso come culto della sensazione e religione della bellezza) a prendere il sopravvento come nuova regola di vita; anche eredità romantiche, come la centralità dell’eroe e dell’analisi interiore, vengono rilette e adeguate al nuovo clima culturale: la figura dell’eroe oscilla fra gli estremi del superuomo dannunziano e dell’inetto di Svevo, mentre all’espressione del sentimento si sostituisce l’analisi dell’inconscio.
In Italia i principali esponenti della poesia decadente sono D’Annunzio e Pascoli.

martedì 8 novembre 2011

IL DECADENTISMO

Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento nuovi atteggiamenti intellettuali e scelte di gusto stravolgono i valori del Positivismo e i modelli letterari del Realismo. L’idea che si possa giungere a una visione oggettiva e assoluta della realtà entra in crisi e viene sostituita dal sentimento di una profonda inquietudine psicologica ed esistenziale. Il termine "decadentismo" nacque con l'accezione negativa di "decadenza", sentita come il declino non soltanto letterario ma di un'intera civiltà, e ancora prima di diventare il titolo di una rivista letteraria francese era stato utilizzato dalla critica per definire l'opera di quegli scrittori che manifestavano un'insubordinazione al gusto e alla morale della borghesia, divenuta classe egemone e garante dello status quo dopo l'esaurirsi della spinta rivoluzionaria del 1848.
La letteratura del Decadentismo propone anche in Italia numerose esperienze, nel simbolismo di Giovanni Pascoli e nell’estetismo di Gabriele D’Annunzio, fino alle prove più mature del romanzo psicologico di Luigi Pirandello e Italo Svevo.

PER LE CLASSI V: Il Decadentismo si presenta come la somma di manifestazioni anche molto differenti tra loro al suo interno, tuttavia si può individuare almeno un denominatore comune che consente di usare una formula unica e onnicomprensiva: il "male di vivere".
Cosa s'intende per "male di vivere"?

sabato 5 novembre 2011

O Gorizia tu sei maledetta


Non esiste un autore per questa canzone, che narra il dolore e la rabbia dei soldati italiani impegnati nelle battaglie per la conquista di Gorizia durante la Prima Guerra Mondiale.
Si dice che chi veniva sorpreso a cantare questa canzone durante la guerra era accusato di disfattismo e poteva essere fucilato.

All’esaltazione nazionalistica per una tanto faticata vittoria subentrò in breve un sentimento di orrore per i tragici costi umani di quella vicenda bellica: circa 50.000 soldati e 1759 ufficiali caduti di parte italiana, 40.000 e 862 ufficiali per gli austriaci. Una carneficina, che favorì la nascita e la circolazione di un largo e condiviso stato d’animo di ripugnanza per la guerra, testimoniato da alcuni canti di protesta. Tra i più belli, diffusi e significativi dell’intero conflitto 1915 – 18 il testo della canzone, intitolata "O Gorizia, tu sei maledetta", nelle cui strofe, come osserva Sergio Boldini, apprezzato studioso della espressività popolare, si ritrovano “ la violenza, l’inutilità e il dolore della guerra, gli affetti che si perdono, la discriminazione di classe fra soldati e ufficiali, i morti che non ritornano”.

Nella letteratura sulla Grande Guerra sono pochi i giudizi favorevoli al generalissimo Luigi Cadorna, comandante supremo delle 11 Battaglie sull'Isonzo, individuato, non sempre con obiettivita’, come unico responsabile degli errori di conduzione del conflitto e di altri aspetti ad esso collegati ( decimazioni, sostituzione di generali poco graditi, inutili massacri).

PER LE CLASSI V:
-Come presenta il tuo libro il personaggio storico Luigi Cadorna? Quali pregi e/o difetti gli attibuisce riguardo la conduzione delle operazioni militari e le azioni di comando?

venerdì 4 novembre 2011

IL NEOCLASSICISMO



Padre e teorico del Neoclassicismo fu lo studioso tedesco Johann Joachim Winckelmann, nato a Stendal in Prussia nel 1717 e profondo conoscitore del mondo classico, soprattutto greco. Nella sua «Storia dell'arte nell'antichità» (1764) Winckelmann sostiene che l'arte sia la rappresentazione della bellezza ideale non contaminata da passionalità né reperibile nella realtà quotidiana. Ne deriva che caratteristiche dell'arte devono essere l'impassibilità, l'imperturbabilità, la serenità: non nel senso che l'artista debba essere estraneo al mondo umano delle passioni, ma nel senso che deve sapersi sollevare da tali passioni per giungere alla contemplazione della pura bellezza. Per questo l'arte assume valore catartico e liberatorio, diviene il solo mezzo per liberare l'uomo da una terrenità passionale, imperfetta, contingente e sollevarlo in un'atmosfera di pura contemplazione. Nel dominio dell'arte, infatti, anche il dolore e la morte diventano belli perché, sciolti da fattori passionali, diventano pacata e serena rappresentazione. Paradigmatica di tale concezione era, per il Winckelmann, l'arte classica (soprattutto la greca, in quanto quella romana non ne fu che un'imitazione non sempre riuscita e perfetta).


PER LA CLASSE IV - Rispondi alle domande:

Perché la statua di Apollo Belvedere rappresenta il più alto ideale artistico fra tutte le opere dell'antichità sfuggite alla distruzione? Dove si trova questa statua? (cerca nei post precedenti e troverai le informazioni, prima di commentare)

giovedì 3 novembre 2011

LA RIVOLUZIONE RUSSA



PER LE CLASSI V: Rispondi (in max 10 righi) almeno ad una delle seguenti domande:
-Quale politica rese impopolare lo zar di Russia Nicola II?
-Perché la Russia, nel 1917, si ritira dalla Grande Guerra?
-Chi era Lenin?
-A quali conseguenze portò la pace separata della Russia?

domenica 16 ottobre 2011

ILLUMINISMO E ILLUMINISTI

L'Illuminismo
Significato generale del termine e della nozione di illuminismo
È uso corrente di indicare col termine “illuminismo” la filosofia dell’Europa del XVIII secolo (il “secolo dei Lumi” in italiano, trad. del francese Lumières, Aufklärung e Enlightment in tedesco ed in inglese), caratterizzata dalla fiducia nella r a g i o n e (tramite la quale gli uomini possono, da soli, accedere alla conoscenza), dalla c r i t i c a delle autorità tradizionali (religiose e politiche), dall’invito a pensare e giudicare da sé, e da un o t t i m i s m o di fondo che concepisce il movimento della storia come il p r o g r e s so parallelo della conoscenza, della felicità e della virtù. Secondo questa definizione abituale, queste caratteristiche costituiscono un orizzonte di pensiero condiviso dalle principali filosofie di quest'epoca, nonostante le loro differenze.

Come scrive Hippolyte Taine nel suo Le origini della Francia contemporanea: «Negli anni intorno al 1789, è nozione corrente che si vive nel “ secolo dei Lumi “, nell’età della ragione, e che prima il genere umano era nella sua infanzia, mentre oggi è diventato adulto». È insita dunque nella filosofia illuministica la percezione cosciente, quasi un programma intellettuale condiviso, di un miglioramento delle attività intellettuali: la convinzione che il rischiaramento operato dalla ragione, mentre si oppone alle tenebre oscurantiste della religione, conduca il genere umano verso un effettivo progresso.


PER LA CLASSE IV: Fai libere riflessioni su come il pensiero illuministico riesca a rivoluzionare il mondo della cultura e della politica del Settecento (max 10 righi)

INNO AL PROGRESSO



Il Genio delle tenebre
0 tu, che fosti Gloria, Progresso, Civiltà dell'orbe, guarda, guarda le conseguenze del mio gigantesco potere; a che valsero le tue grandi opre dei secoli trascorsi? A render forse l'uomo meno schiavo o meno superstizioso? No... io giunsi in tempo ed eterno regnerò. Nuovi tormenti e nuovi tormen-tati verranno e si succederanno come le cavallette del deserto, e tu, tu stessa gemerai fra i ceppi, e l'ora del tuo risorgimento non risuonerà giammai.

Il Genio della Luce e del Progresso
Spirito dell'annientamento! più non ti è dato gioire, l'opra tua demolitrice e malvagia ha ormai toccato il suo termine: curva al suolo lo sguardo, mentre io, spiccando il volo del Condor, m'innalzerò sulle ali della piú ardente fantasia fino a Dio e numererò le sue glorie, i portenti suoi. Non ti sarà piú dato spargere fra gli uomini il germe della discordia e dell'odio, giacché io li unirò in fraterno amplesso. Dall'uno all'altro polo parleranno i mortali da te conculcati ed a tanta distanza gli uni ascolteranno le parole degli altri, come tu ora ascolti le mie, che annichiliscono il tuo spirito tenebroso. Scoperte sublimi, opre gigantesche che meraviglieranno l'Universo, tu imparerai a conoscere, e tali scoperte, tali grandi opre formeranno la tua decisiva rovina. Prostrati dunque, iniquo, innanzi al Genio, innanzi alla Luce dell'uman genere.
Dal «Ballo Excelsior» di Luigi Manzotti

PER LE CLASSI V: Quali tesi enunciano i due Geni? Con quali argomentazioni? Con quale delle due tesi sei d'accordo? Perché? Posta il tuo commento (max 5 righi)

sabato 15 ottobre 2011

FUTURISMO E FUTURISTI

Per approfondire clicca sul link!

L'ESPLOSIONE FUTURISTA
http://chimera.roma1.infn.it/GIORGIO/futurismo/index.html



PER LE CLASSI V: Sintetizza (max 15 righi) in che modo i futuristi vollero attuare il programma di "parole in libertà", non più vincolate dalle regole della sintassi.

sabato 8 ottobre 2011

CONTRO LA GUERRA

Decisamente distante dalle poetiche futuriste è l'opera di Trilussa, pseudonimo di Carlo Alberto Salustri (1871 1950), poeta dialettale romano che nelle sue satire incarna l'anima popolaresca, facendosi interprete della critica verso i potenti e gli arroganti..
Trilussa continuò la tradizione poetica dialettale romana, aggiornata in forme e linguaggio nuovi. Collaboratore di quotidiani e periodici della capitale, il poeta, che aveva compiuto studi irregolari per le modestissime condizioni economiche della famiglia, incontrò presto il favore dei lettori.



PER LE CLASSI V:
Leggendo, dalla tua antologia i testi:

 Giovanni Papini "Amiamo la guerra"
 Aldo Palazzeschi "Dovevate disarmare"

Esprimi le tue considerazioni sui motivi veri della guerra e su quelli occasionali.

Per approfondire:
La prima guerra mondiale scoppiò in Europa e coinvolgeva, all'inizio, solo nazioni europee, politiche europee, personaggi, fatti, situazioni, armi, interessi, tecnologie europei. La scintilla che fece scoppiare l'incendio fu la ben nota pistolettata dello studente serbo Prencip. La facilità, propria di quel periodo, con cui i regnanti erano bersaglio e vittime dell'anarchico di turno aveva avuto già altre conseguenze. Lo stesso imperatore Francesco Giuseppe era stato obiettivo mancato dell'italiano Guglielmo Oberdan, come l'Imperatore dei Francesi Napoleone III era anch'egli stato mancata vittima dell'anarchico Orsini. Precedentemente la mitica Imperatrice Sissy era stata vittima di un attentato come il Re d'ltalia Umberto I caduto sotto i colpi dell'anarchico Bresci. Come si può notare una serie di tiri al bersaglio in cui nel rappresentante del potere si intravedeva l'obiettivo da abbattere per poter suscitare forse una rivoluzione, forse un cambiamento non ben identificato, forse solo un gesto di odio oppure non si sa bene cosa.
Ma si sbaglia a pensare che la causa della I Guerra Mondiale sia stata la pistolettata di Prencip. Per una approfondita analisi è bene studiare la situazione allora esistente.

venerdì 30 settembre 2011

La produzione in serie

Produrre un'auto è un lavoro lungo e complicato, ma questo non significa che non si può raggiungere l'obiettivo abbattendo i costi di assemblaggio e proponendo al pubblico un prezzo vantaggioso. Di questo era convinto Henry Ford, figlio di agricoltori che, con la sola formazione elementare, iniziò a lavorare come macchinista tecnico in un'industria di Detroit per poi diventare industriale, ingegnere e progettista di fama mondiale. Nato a Dearborn, nel Michigan (USA), il 30 luglio 1863, il fondatore della Ford Motor Company (1903) aveva idee rivoluzionarie e tutte rivolte verso un unico scopo: costruire auto semplici e poco costose destinate al largo consumo.

PER LA CLASSE V: Leggendo il testo, tratto dalla vostra antologia, "La catena di montaggio" di Henry Ford, individuate quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi di questo tipo di "produzione" applicata inizialmente da H. Ford. (commento in max 10 righi)

PER LA CLASSE IV: Leggendo il testo, tratto dalla vostra antologia, "I vantaggi della divisione del lavoro" di Adam Smith, esprimete in che modo la produzione economica può rendere ricco il padrone della fabbrica ma anche chi vi lavora e lo stesso proprio paese (Dottrina economica liberista) . (commento in max 10 righi)

Le problematiche connesse all'utilizzo delle catene di montaggio furono rese celebri dal famosissimo film di Charlie Chaplin, Tempi moderni, che fu, e resta tuttora, uno dei migliori documentari degli effetti stressanti ed alienanti che tali metodi producevano negli operai addetti alle catene di montaggio. Oggigiorno, ad ogni modo, l'automazione e l'impiego di robot per svolgere le operazioni maggiormente ripetitive o pericolose ha ridotto notevolmente gli aspetti negativi correlati alla produzione in serie.



giovedì 29 settembre 2011

GIOVANNI GIOLITTI: DAL NUOVO RE ALLA BELLE ÉPOQUE. L`ITALIA SI AFFACCIA AL NOVECENTO

GIOVANNI GIOLITTI: DAL NUOVO RE ALLA BELLE ÉPOQUE. L`ITALIA SI AFFACCIA AL NOVECENTO

L'epoca bella diffonde euforia, per la fiducia illimitata nel progresso! Pochi intellettuali sono stati capaci di captare i segnali di tensioni esistenti prodotti dai movimenti nazionalisti di fine secolo!

martedì 27 settembre 2011

L'emigrazione italiana dal 1870 al 1913

Clicca sul link e naviga all'interno di esso.
Quando gli emigranti eravamo noi...
Esprimete (V classi) un breve commento sulle condizioni socio-economiche dell'Italia del primo Novecento, individuando le cause che portarono alla grande emigrazione italiana.

martedì 20 settembre 2011

L'operetta can can e il moulin rouge rappresentativi della belle époque!

Can-can, o Can-can francese, (scritto anche Cancan) è una danza eseguita da danzatrici nei cabaret al tempo della Belle époque.
Le origini del can-can (il cui nome deriva forse dalla storpiatura della parola francese "scandal") sono piuttosto incerte. Molto probabilmente il più famoso ballo deriva dalla quadriglia, inventata nel 1850 dalla ballerina vedette del "Bal Mabille".
Si sostiene, inoltre, che il can-can, in gran parte di origine popolare, derivi dall'usanza delle lavandaie di Montmartre di mostrare, ogni domenica, le gonne per le strade del quartiere.
Il compositore Jacques Offenbach scrisse famosi can-can per operette. Il caso più celebre è quello del Galop infernale, nell'operetta Orfeo all'inferno.
Il ballo era caratterizzato dall'esibizione delle ballerine che, schierate in fila l'una a fianco dell'altra, al tempo di una musica molto veloce e ritmata alzavano ritmicamente le gambe: durante questo movimento esse si scoprivano parzialmente, emergendo dalle lunghe e ampie gonne in uso all'epoca, suscitando l'entusiasmo degli spettatori, che spesso accompagnavano il ritmo battendo le mani.
Nel dettaglio il movimento del can-can si compone di una sequenza di quattro passi che si ripetono: le ballerine saltellano sul posto, nel primo e nel terzo passo toccano terra con ambo i piedi, nel secondo e nel quarto invece con un piede solo, slanciando l'altra gamba verso l'alto: il primo slancio si effettua a gamba piegata, sollevando il ginocchio, il secondo invece a gamba tesa.

E' il Moulin Rouge de Paris il luogo più rappresentativo della belle époque
e il Can Can ne è l'emblema! Io vi sono stata e lo spettacolo è unico, supera ogni immaginazione!


CLASSE V: Lasciate il vostro commento (max 5 righi)


SCIENZIATI E INVENTORI IN EUROPA. L`ITALIA SI AFFACCIA AL NOVECENTO

CLICCATE ANCHE SUL LINK DI RAI SCUOLA, TROVERETE IL VIDEO PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO!
Spettacolari e divertenti ai nostri occhi le prime invenzioni tecnologiche!

Ecco due video sulla "Belle époque", seguiteli con attenzione, ragazze di V CLASSE, per poi postare un breve commento.





venerdì 2 settembre 2011

SI RIPARTE

Ragazzi
prima di dare il via al lavoro didattico del BLOG 2011-2012 voglio fare gli auguri ai diplomati dell'anno scorso.

Sicuramente la maturità e la formazione acquisita sarà spesa da loro al meglio! I miei auguri per la vita e per il lavoro a questi ragazzi!
Con affetto.
Prof.ssa Angelica Piscitello

SI RIPARTE!

Leggete (si trova tra i primi post di questo blog) come si fa per registrarsi al blog e presentatevi! Inserite anche una vostra foto. Chi troverà difficoltà avrà il mio aiuto o quello dei tutor del gruppo-classe OK?
A presto attivi!

venerdì 17 giugno 2011

RAI SCUOLA





RAGAZZI VI INSERISCO IL LINK DEL PORTALE RAI SCUOLA

POTETE VISIONARE IN VIDEO ARGOMENTI DI STORIA, DI LETTERATURA
ma anche video di altre discipline!

Cliccate http://www.raiscuola.rai.it/

Scegliete:
-Scuola Secondaria di II grado
-Seleziona una materia
Esempio 1: Linguaggi, linguistica e letteratura (qui troverete tanti autori e opere letterarie!)
esempio 2: Geografia, storia, biografie (qui troverete tanti filmati di storia!)

-Ricerca per parola chiave
Cliccate quindi su CERCA.

Chiaro?
Buona visione!

lunedì 6 giugno 2011

DIFFIDARE DALLE APPARENZE : LA POETICA DELL'UMORISMO





IL DOPPIO SEGRETO (1927)
René Magritte (1898-1967)
Pittore belga
Museo Nazionale d’Arte Moderna – Parigi
Tela cm. 114 x 162


Il pittore interroga quella che noi chiamiamo la realtà. Sullo sfondo di un paesaggio marino, il viso impassibile di un uomo (o di un manichino di cera?) è stato tranciato e spostato lateralmente. La lacerazione mostra una spaccatura profonda, molto diversa dal volto liscio, senza espressione né sguardo, che la dissimulava.
La maschera è stata proprio strappata, ma ciò che celava è ancora più misterioso e si rimane perplessi di fronte a questa ampia cavità dalle pareti umide e scure, avvinte da sonagli (probabilmente legati a ricordi infantili e che ritornano spesso nelle opere del pittore).

Magritte svela il baratro che separa l’essere dalla sua apparenza e conferma che la realtà resta enigmatica. Nello stesso modo, l’occhio che contiene il cielo che sta osservando (IL FALSO SPECCHIO), il vetro rotto della finestra (LA CLÉF DES CHAMPS) che continua a rimandare l’immagine del paesaggio, il dipinto (LA CONDITION HUMAINE) che nasconde il paesaggio che vorrebbe mostrare, o ancora la sostituzione dei personaggi del BALCON di Manet con bare (PERSPECTIVE) esprimono chiaramente il suo messaggio: bisogna diffidare delle apparenze, degli oggetti reali, ma anche delle immagini e dei dipinti.

Magritte ha rinunciato alle seduzioni evidenti del suo mestiere: i colori senza vivacità, la tecnica accademica e fredda che si priva anche del brio enfatico di un Dalì.
Il fascino di questa opera è dovuto essenzialmente a ciò che trasmette; si presenta come riflesso della vita volutamente piccolo-borghese del pittore, una vita apparentemente tranquilla, senza incidenti né drammi manifesti se non quello del suicidio della madre, quando egli era appena quattordicenne.



Non credete che questo dipinto di R. Magritte si può accostare alla poetica pirandelliana dell'umorismo?



L’UMORISMO
Il saggio "L'Umorismo" fu scritto tra il 1906 e il 1908.

In questo saggio Pirandello scrive tutte le sue idee sulla cultura, sulla società e sulle persone e fa la famosa differenza tra comico e umorismo. A base della sua filosofia c'è il relativismo, quella concezione filosofica che afferma che un giudizio è solo soggettivo quindi valido per chi lo esprime.
Il relativismo si contrapponeva al Positivismo che affermava che la verità sta nella realtà.
Mentre Pirandello, affermando il relativismo, esaltava il soggetivismo.

DIFFERENZA TRA COMICO ED UMORISMO

In questo saggio Pirandello distingue inoltre la Vita dalla Forma e il comico dall'umorismo. Nel comico è assente la riflessione e Pirandello lo definisce; ; mentre l'umorismo è il che nasce dalla riflessione.

Pirandello afferma che, riflettendo sulla differenza tra comico e umorismo, lo scrittore porta l'esempio di una situazione paradossale in cui una persona o una situazione sono il contrario di come dovrebbero essere, al riso subentra il sentimento amaro della pietà.

Dall'altro lato Pirandello vede un limite connaturato all'uomo, che da sempre vive in un mondo privo di senso e che tuttavia si crea una serie di autoinganni e di illusioni, attraverso i quali cerca di dare significato all'esistenza: in questa prospettiva, l'umorismo sarebbe l'eterna tendenza dell'arte a svelare tale contraddizione.

Pirandello fa un esempio per distinguere il comico dall’umorismo.

Ecco il testo del saggio: "Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa da quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora vorrebbe essere".


Posso così, a prima vista, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario.
Ma se ora interviene la riflessione…ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario.

venerdì 3 giugno 2011

LA NOVITA' DEL TEATRO DI PIRANDELLO



Mentre il teatro precedente mirava alla rappresentazione di una realtà esistente come un dato di fatto, Pirandello (come già aveva fatto nei romanzi), introduce una visione non più statica, ma dialettica del reale, cioè una realtà oppostamente interpretabile e per questo priva di una sua oggettiva consistenza e tale che non può che generare lo scontro fra varie interpretazioni. Così è (se vi pare), è un'opera teatrale tratta dalla novella omonima, che racconta della signora Frola e il signor Ponza, suo genero.
L'opera è incentrata su un tema molto caro a Pirandello: l'inconoscibilità del reale, di cui ognuno può dare una propria interpretazione che non può coincidere con quella degli altri. Si genera così un relativismo delle forme, delle convenzioni e dell'esteriorità, un'impossibilità a conoscere la verità assoluta che è ben rappresentata dal personaggio Laudisi e dalla frase "io sono colei che mi si crede" ripetuta dalla donna misteriosa.

Questa è la prima opera teatrale in cui si realizza questa nuova concezione.
Questa premessa determina quella caratteristica raziocinante tipica dei personaggi pirandelliani, il loro arrovellarsi a ragionare, a spiegare (la famosa "cerebralità" pirandelliana).
La commedia viene così ad assumere l'aspetto di un dialogo filosofico. Tale cavilloso ragionare dei personaggi pirandelliani nasce dal tentativo di spezzare il carcere della solitudine, cioè dalla necessità di far combaciare le visioni opposte della realtà e stabilire quindi un terreno di colloquio, di comunanza. Poiché questo non è possibile, non resta allora che accettare la propria solitudine, il carcere, - cioè quella forma, quella maschera che imprigiona la vita -, in cui la visione degli altri, che non coincide con la nostra, ci ha condannati.
A queste due novità, ne va aggiunta una terza: la dissoluzione della finzione scenica, cioè il cosiddetto "teatro nel teatro", che nei Sei personaggi trova non l'unico, ma il più valido esempio.

Leggi dal tuo libro: Da “Sei personaggi in cerca d’autore”:
Personaggi contro attori

"Sei personaggi in cerca d'autore":
Un dramma atroce si è presentato alla mente dello scrittore: quello di un padre che, dovendo naturalmente essere conosciuto dalla figliastra soltanto come padre, è invece stato sorpreso da lei in un casa infame, nell'atto di commettere un'azione vergognosa e proprio con lei, che per miseria andava a vendersi.
Ma questo dramma l'autore non ha voluto scriverlo e i sei personaggi rifiutati da lui si recano su un palcoscenico a chiedere a un capocomico quella vita artistica che soltanto un poeta potrebbe dar loro.

Qui Pirandello intende esemplificare il tema che più gli sta a cuore: l'incomunicabilità. La quale esplode proprio quando gli attori - pregati dai sei personaggi - cercano di rappresentare quella vicenda; ma i personaggi si sentono traditi da quel tentativo di oggettivazione, dalle parole che usano gli attori: la loro realtà esistenziale è un'altra.
L'innovazione tecnica - portare sul palcoscenico non un dramma fatto, ma un dramma nel suo progressivo farsi, cioè il cosiddetto "teatro nel teatro", segna il disfarsi delle consuetudini di verosimiglianza del teatro tradizionale e si colloca come una pietra miliare nella drammaturgia europea. E non era questo di Pirandello un gesto d'avanguardia puramente tecnicistico, ma esprimeva una necessità: dopo la descrizione di una società, alle cui false certezze l'autore siciliano aveva tolto impietosamente ogni velo, ora Pirandello faceva crollare anche le consuetudini, i modi di rappresentazione.

sabato 21 maggio 2011

TITOLI PER POSSIBILI TESINE

Il secondo dopoguerra tra ansia di denuncia e ricostruzione;
L'uomo e il nucleare: un binomio dal "costo" intollerabile!;
La grande emigrazione del '900 e gli immigrati di oggi;
La grande depressione del 1929 e la crisi economica attuale
;
Accessibilità e tutela: disabilità;
Accessibilità e tutela: Terza età;
I servizi socio-sanitari a garanzia dei più deboli;
L'olivo: un'importante risorsa del nostro territorio;
L'ambiente e il territorio: come poter avviare le buone pratiche per la soluzione del problema dei rifiuti;
I poeti e la guerra;
Le poetiche decadenti: la crisi dell' "io"...

ESAMI DI STATO: LA TESINA IN PPT




Cari ragazzi

La paura dell' esame si può vincere anche con un clic del mouse. Sì, perché il computer può aiutare i candidati ad essere più sicuri, più ordinati nell' esposizione e, perché no, stupire i docenti con qualche effetto speciale.

La possibilità di presentare una relazione (la cosìddetta «tesina» con la quale si aprono le prove orali), anche in formato multimediale può essere sfruttata al meglio. Durante il colloquio orale, il candidato ha la facoltà di utilizzare il computer e presentare alla commissione non solo fogli di carta ma anche floppy e Cd-rom.
Insomma, una «tesina» preparata con i linguaggi multimediali può essere un ottimo ausilio per abbellire un' esposizione a volte piatta e un po' noiosa, e soprattutto aiutare il candidato a superare l' emozione ed essere infine un buon viatico contro lapsus e dimenticanze.
È chiaro che la relazione sull' argomento scelto dal candidato deve essere valida sotto il profilo del contenuto, ma anche l' occhio vuole la sua parte e alcuni docenti potranno apprezzare le qualità di organizzazione grafica del candidato.

Ma come si realizza una «tesina» hi-tech? Per prima cosa bisogna scegliere il software giusto. Il primo e più evidente difetto delle presentazioni è il contrasto tra testo e sfondo.
Un buon contrasto tra testo e sfondo è di aiuto per tutti».
Per valutare se il contrasto è sufficiente può bastare il buon senso.

Bisogna usare caratteri facili da leggere: poco maiuscolo, poco corsivo, non cambiare continuamente colore, non cambiare continuamente carattere, non usare il giustificato, eliminare sottolineature o, peggio ombreggiature, non usare caratteri troppo piccoli, preferire i caratteri sans serif come il Verdana. Se usate un elenco puntato (con moderazione, mi raccomando) fate comparire un punto alla volta.
«Perché non va bene il giustificato?»
Il giustificato può lasciare grossi spazi vuoti che rendono la lettura più difficile per gli ipovedenti».
«Perché un punto alla volta?»
«Perché altrimenti, invece di ascoltarvi, leggono».
«Abbiamo capito, grazie».
«No, ragazzi, non basta ancora».
«?»
Se nel vostro lavoro c’è troppo testo. La tentazione di leggere sarà fortissima ed otterrete tre effetti negativi:
«Quali?»
«Darete l’impressione di usare la presentazione perché non conoscete bene l’argomento. Darete lo stesso messaggio con due mezzi diversi e l’occhio del lettore sarà più veloce del suo orecchio. Sarete i servi della presentazione.

L’esame, ormai lo sanno tutti, prevale sul curricolo. Più di metà della commissione non vi conosce. Avete a disposizione un quarto d’ora tutto vostro. Dovete brillare, dovete stupire, dovete emozionare. Alla fine della vostra presentazione, i commissari devono ammirarvi e pensare di aver imparato qualcosa».

«E come possiamo fare?»
«Poco testo: il testo deve essere al vostro servizio, non voi al suo. Titoli efficaci: devono comunicare subito l’essenziale. Parole chiave in grassetto. Immagini significative. Niente clipart.
Siate semplici, credibili, emozionanti. Voi, non gli effetti speciali. Quelli usateli il meno possibile, solo per sottolineare qualcosa di veramente importante».
Buon lavoro e...AUGURI!

ESAME DI STATO: LA TESINA



LA TESINA

L’avvio del colloquio d’esame, secondo quanto indicato dalle norme, con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, presuppone attività svariate, tra queste la scelta di un argomento, anche a carattere pluridisciplinare: la tesina.

La tesina è un testo scritto, d’uso scolastico o universitario, di tipo saggistico, consistente nella trattazione di un particolare argomento, su cui si sia svolta una indagine o su cui si sia raccolta della informazione, e su cui l’autore abbia elaborato una personale interpretazione.

Infatti tale testo si prefigge lo scopo, oltre che di documentare l’oggetto della trattazione, di dimostrare una personale tesi dell’autore, facendo ricorso all’argomentazione, cioè ad un metodo di discussione e di ragionamento, teso a convincere il lettore.

In quanto Saggio, la sua tipologia testuale è prevalentemente argomentativa, anche se non mancano elementi di testo descrittivo e informativo.
Come ogni scrittura documentata è necessario che le citazioni di autori e detti siano poste tra virgolette e segnalate le pagine da cui sono state tratte.

La Tesina si differenzia dal Saggio breve per una maggiore ampiezza e per una più marcata articolazione in capitoli ma anche in paragrafi titolati e organizzati secondo gli scopi prefissati: sia quelli di informazione sull’argomento, sia quelli di argomentazione e di dimostrazione della propria tesi.

La Titolazione della tesina non è solo mezzo di attrazione fondamentale dell’attenzione del lettore, deve anche alludere allo spaccato (o taglio) che l’autore vuole argomentare.

Per la stesura della Tesina è opportuno prestare attenzione al fatto che:
 lo svolgimento corrisponda al titolo della tesina;
 la tesi sia ben evidenziata l’informazione sia esauriente;
 l’argomentazione sia efficace;
 il discorso risulti compatto e coeso;
 vi sia la massima correttezza linguistica (formale, ortografica, grammaticale, lessicale…).

Questo genere di scrittura obbedisce a regole redazionali proprie.
Esse sono:
o la intitolazione di capitoli e paragrafi;
o le note;
o le citazioni;
o la bibliografia finale;
o l’indice.

sabato 14 maggio 2011

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case


Questa poesia costituisce la Prefazione di “Se questo è un uomo”.
Essa riassume in sé il contenuto del libro stesso e la sua funzione di testimonianza e di ammonimento per le generazioni future.

Se questo è un uomo

“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:


Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p.1)

L'opera memorialistica “Se questo è un uomo” di Primo Levi è il romanzo in cui l’autore racconta la sua esperienza nei campi di concentramento, durante la Seconda Guerra Mondiale. Sottratto alla sua vita quotidiana, Primo Levi viene condotto in questo luogo di morte, costruito per annientare la dignità umana.

Il lager nazista è pensato appositamente per trasformare gli uomini in vere e proprie bestie, costretti a lottare gli uni contro gli altri per la sopravvivenza. I suoi abitanti sono obbligati ai lavori forzati, denutriti e privati persino del nome, spogliati di qualsiasi bene e divisi dalle proprie famiglie.

(leggi, nella tua antologia, il capitolo, intitolato "Sul fondo")

La vita nel lager è descritta come una realtà incredibilmente alienante, in cui gli uomini e le donne subivano ogni tipo di sopruso. Torturati, costretti a soffrire ogni tipo di dolore, da quello fisico a quello mentale e morale, sempre più massacrante, le persone si trascinano nel campo di concentramento fino a non provare più emozioni.

E’ così che l’autore di “Se questo è un uomo” descrive il proprio tempo trascorso nei lager. Il romanzo è estremamente toccante, perché al di là delle crude descrizioni di ciò che ha visto accadere ai propri compagni di sventura, al sangue versato, ai bisogni primari insoddisfatti, l’autore racconta di una coscienza che cerca di reagire.

Primo Levi racconta di come, in un luogo in cui la morte era una compagna di viaggio quasi desiderata, per quanto tremende erano le condizioni di vita, scopre un’incredibile forza che smuove una passione naturale e pura per la vita.

(leggi, nella tua antologia, il capitolo "Il canto di Ulisse").

Il coraggio, la necessità di non lasciarsi andare, un amore celato dalla sofferenza, ma pur sempre esistente, lo hanno indotto istintivamente a reagire, e questa reazione ha trovato significato nella scrittura, in parole da nascondere perché, nel campo, non era concesso neppure scrivere.

Primo Levi oltre a raccontarsi, cerca di dare una spiegazione, una parvenza di ragionamento per trovare la causa che ha spinto degli essere umani ad annullare la personalità, l’individualità e l’esistenza dei loro simili.

Non c’è nessuna forma di normalità dietro il dolore gratuito che viene inflitto, ed è questo il male radicale, quello perverso, che non può essere spiegato né gestito, ma che in qualche modo deve essere contenuto dentro il petto di chi ha subito l’esproprio della propria anima.

E quando il protagonista di “Se questo è un uomo” riesce a sopravvivere e ad uscire da Auschwitz con le proprie gambe, non riesce a lasciare la propria sofferenza dietro il filo spinato del campo di concentramento, ma se lo porta addosso, oltre, per tutto il tempo che gli resta da vivere.

Lo stile di Primo Levi è asciutto, descrittivo, molto diretto, tipico di chi ha la necessità di far arrivare immediatamente un concetto ai suoi lettori. E il pensiero di quest’uomo sopravvissuto alla più grande sciagura della storia d’Europa, resta impresso negli occhi e nel cuore di chiunque legge questo libro.

Fate libere riflessioni.

sabato 7 maggio 2011

NEOREALISMO TRA CINEMA E LETTERATURA

Il Neorealismo è un movimento culturale generato da un "clima etico morale" sviluppatosi nel secondo dopoguerra, tra il 1943 e il 1952.




Esso, pur rifacendosi a modelli prevalentemente ottocenteschi (Verga soprattutto), è caratterizzato dalla necessità, da parte degli intellettuali di sinistra, antifascisti (artisti, letterati, registi...), di un ritorno alla realtà, dopo il soggettivismo e l'intimismo che avevano caratterizzato gli anni Trenta.

Il riferimento è la realtà della guerra, della Resistenza e del dopoguerra, con la sua miseria e con le sue lotte politiche.


L' "Andare verso il popolo" sarà l'impegno dei letterati e dei registi del cinema neorealista, nella convinzione che siano i fatti stessi a caricarsi di significato etico ed estetico.

L'impegno culturale e sociale darà spazio a testimonianze dirette e alle esperienze autobiografiche, come, per esempio quelle di guerra e di prigionia.


La nuova narrativa di influenza americana (Hemingway, per esempio) assume caratteristiche del "parlato", con un'attenzione anche alle diverse caratteristiche regionali, che mira a conferire autenticità alla narrazione.


Tra gli autori più importanti del Neorealismo ricordiamo: Vittorini, Pavese, Fenoglio, Moravia, Pratolini, Cassola, Alvaro, Calvino (per la sua produzione giovanile), Primo Levi e Carlo Levi.


Per la produzione cinematografica si possono citare i capolavori di Vittorio De Sica, Ladri di biciclette (1948), Umberto D (1952) e di Roberto Rossellini Roma città aperta (1945). Ma sono tante le opere e i film di grande importanza che testimoniano la miseria e la povertà a cui ha condotto la dittatura fascista!





Il Neorealismo, tuttavia, non è solo denuncia, è anche impegno di ricostruzione materiale e morale del paese.



LINK di pprofondimento: http://library.thinkquest.org/28490/data/italiano/index_i.htm

IL REALISMO IN PITTURA

Il Realismo è una corrente artistico-letteraria che nasce in Francia agli inizi del XIX secolo con il suo esponente principale Gustave Courbert. Questo movimento affonda le sue radici nel Positivismo, un pensiero filosofico che studia la realtà e il mondo scientifico.



Il realismo pittorico non si riferisce unicamente allo stile, ma anche al soggetto da ritrarre. Per i pittori realisti, né la natura, né le immagini di vita possono avere qualsiasi idealizzazione, scelgono quindi di rompere i laccioli con il Romanticismo per trattare temi e soggetti della realtà quotidiana, astenendosi da ogni sentimentalismo.


Afferma Coubert: " Un oggetto astratto, invisibile, che non esiste, è estraneo all'ambito della pittura".


Analizzate e mettete a confronto due dipinti appartenenti a due maestri del Realismo: Daumier e Patini




"Vagone di terza classe" del francese Honoré Daumier, 1862, olio su tela, su tavola, 65x90 cm, National Gallery of Canada Ottawa.


e "Vanga e latte" del pittore italiano, napoletano, Teofilo Patini, 1884, olio su tela, 266x143 cm, Roma Ministero dell'Agricoltura.

venerdì 29 aprile 2011

La Liberté guidant le peuple

Questo è uno dei più famosi dipinti di Eugène Delacroix.
Prova a descrivere, con parole tue, il dipinto, analizzalo nei particolari, a più livelli di lettura, ed esprimi quindi un breve commento sul contesto storico a cui il pittore si è ispirato. (Max 10 righi)


Eugène Delacroix, "La liberté guidant le peuple", 1831, Olio su tela, 260 cm x 325 cm, Musée du Louvre, Paris.

sabato 9 aprile 2011

ATTUALITA'


Cari ragazzi

Apro questo filo per invitarvi a scrivere fatti e commenti dell'attualità che colpiscono la vostra attenzione

e/o notizie più strane e curiose.

giovedì 3 marzo 2011

BUON COMPLEANNO ITALIA

Il 17 marzo si festeggiano i 150 anni dalla proclamazione dell'Unità d'Italia, 1861, con la nomina di Vittorio Emanuele II a re d'Italia "per grazia di Dio e volontà della nazione".
Esplorate questo link per conoscere e riflettere su quel che sono state le lotte per il RISORGIMENTO ITALIANO:

http://www.150anni.it/


Soffermatevi sui piccoli e grandi eroi che hanno contribuito significativamente al Risorgimento italiano, lottando per la libertà e per l'unità, a costo della vita.

Conosciamo le loro idee e le loro azioni.

Lasciate quindi un breve commento (500 battute circa) per ciascun personaggio.



Giuseppe Mazzini -Giuseppe Garibaldi

Camillo Benso Conte di Cavour -Vittorio Emanuele II di Savoia

martedì 15 febbraio 2011

LETTERATURA V CLASSE

Cari ragazzi
dedico questo spazio agli approfondimenti di alcuni nodi della letteratura del Novecento per supportare il vostro lavoro di letteratura, anche in vista degli Esami di stato.
In che modo?
Ricercando in rete i link che trattano gli argomenti del nostro programma, naturalmente visitati da me e controllati.

Il decadentismo
http://www.parodos.it/letteratura/breve/12.htm
http://julians.interfree.it/decad.htm

Le avanguardie del '900
http://fc.retecivica.milano.it/dallo%20Staff/Moderatori/RCMWEB/Tesoro/03sito/dweb/doc/correnti900.pdf

Pirandello
http://www.funzioniobiettivo.it/laboratori/ipermedia%20_alunni/superiori/pirandello/pirandello.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Pirandello

Svevo
http://www.liceoberchet.it/netday00/letteratura/svevo/svevo.htm

Pascoli
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/pascoli.htm

D'Annunzio
http://www.istituti.vivoscuola.it/marconi/dannunzio/LINK001.HTM

Decadentismo/Avanguardie/Ermetismo
http://www.repubblicaletteraria.it/DecadentismoAvanguardieErmetismo.html

L'Ermetismo
http://www.parodos.it/letteratura/breve/15.htm

Mussolini Il Dittatore

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DITTATORI E DITTATURE

"I bambini devono crescere, e così è necessario che imparino dalla Storia come la sobillazione e l'intolleranza possano trasformare facilmente gli esseri umani in inumani.

Quando qualcuno dice di sé "io sono il più intelligente, il più forte, il più coraggioso e più talentuoso uomo al mondo" si rende ridicolo e imbarazzante, ma se al posto di "io" dice "noi" e sostiene che "noi" siamo i più intelligenti, i più forti, i più coraggiosi e i più talentuosi al mondo, nella sua patria lo applaudono entusiasti e lo definiscono un patriota.


Mentre tutto ciò non ha nulla a che vedere con il patriottismo.


Si può infatti essere attaccati al proprio paese senza per questo dover sostenere che al di fuori di esso vive solo gentaglia inferiore. E invece più persone caddero in questa insensatezza, più la pace fu in pericolo" (da "Breve storia del mondo di E. H. Gombrich).




Ceausescu- Milosevic -Hitler-Mussolini-Stalin-Saddam...


E ora sentiamo l'urlo di Gheddafi:

"non lascio il paese, lotterò fino alla morte!"

Sarà l''ultimo discorso del tiranno?



Fate i vostri commenti sul tema "dittatori e dittature"

mercoledì 19 gennaio 2011

IL PERSONAGGIO


Napoleone Buonaparte si alza, gigante solitario, sulla soglia del secolo XIX, ed è rimasto sempre presente nel XX, come il vero creatore dell'Europa moderna. E' un personaggio che ancora oggi affascina, irrita, soggioga, ma non lascia nessuno indifferente.

Provate a caratterizzare il personaggio di Napoleone Buonaparte.


(Suggerimento: Caratterizzare un personaggio storico non è semplice, perché non vuol dire solo presentarlo fornendone un ritratto esteriore e qualche indicazione anagrafica.

Per caratterizzare un personaggio storico è necessario conoscere i fatti cui il personaggio si è visto attore delle vicende e studiare le azioni e i comportamenti da lui assunti.


Come fare?

Mediante un accumulo di elementi che potranno emergere dalle vicende stesse; dal giudizio che ne danno altri personaggi; dalle capacità osservate che lo vedono protagonista dei fatti o succube di essi.

La caratterizzazione del personaggio storico riguarda non tanto gli aspetti fisici: la figura, il volto, l'abbigliamento, ma il carattere e le caratteristiche morali.

L'aspetto psicologico si può individuare analizzando i fatti che fanno emergere il suo carattere.

Il personaggio va collocato nel contesto spazio/tempo e il suo ruolo deve essere individuato con obiettività e valutato per gli aspetti positivi e/o per quelli negativi, senza pregiudizi ideologici.

Il giudizio critico può essere personale o sostenuto dai giudizi espressi dai critici della Storia).