E’ mia intenzione costruire questo BLOG DIDATTICO PER GLI ALUNNI DELL'ISTITUTO SUPERIORE "DANILO DOLCI" di PARTINICO (PA). Ragazzi, sarà piacevole accogliere qui i vostri commenti su argomenti che hanno a che fare non solo con la didattica dell'Italiano e della Storia ma anche con le problematiche attuali. Cliccate e ascoltate, navigate, potete così approfondire i contenuti didattici scelti o costruiti da me per voi. Il mio grazie a tutti i partecipanti! Prof.ssa Angelica Piscitello
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Vi invito ad aggiungere i vostri commenti agli argomenti postati! Dopo la vostra registrazione come utenti del BLOG, scrivete nelle varie rubriche, per un dialogo didattico che si avvale della partecipazione di coloro che avvertono l'urgenza di esprimere pareri, opinioni, mozioni, punti di vista, e dare contributi concreti alla crescita della comunità civile, attraverso lo scambio dialettico e il confronto su temi e problemi attuali.
prof.ssa Angelica Piscitello
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giovedì 3 novembre 2011
LA RIVOLUZIONE RUSSA
PER LE CLASSI V: Rispondi (in max 10 righi) almeno ad una delle seguenti domande:
-Quale politica rese impopolare lo zar di Russia Nicola II?
-Perché la Russia, nel 1917, si ritira dalla Grande Guerra?
-Chi era Lenin?
-A quali conseguenze portò la pace separata della Russia?
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La Russia d'inizio '900 versava in uno stato di arretratezza e di povertà. Il sistema zarista era in crisi e lo zar esercitava il potere in modo autoritario e repressivo. Il principale problema era la questione contadina: dalle campagne doveva provenire il peso fiscale necessario a finanziare il processo di industrializzazione, il quale era, a sua volta, difficile da far decollare, in un paese con un mercato interno molto debole. Il conflitto sociale, nel 1917, divenne impossibile da governare sotto i colpi delle sconfitte militari e della crisi economica. La Russia si trovava ad affrontare le rivolte interne al paese e il conflitto esterno della prima guerra Mondiale. Era diminuita la produzione agricola perché i contadini erano stati mandati a combattere; nell'esercito vi erano defezioni e ribellioni.
RispondiEliminaIn questo clima si inserì facilmente lo sciopero popolare a Pietrogrado (San Pietroburgo) che, in pochi giorni, divenne generale e paralizzò la città.
Lo zar ordinò di interrompere le manifestazioni operaie, me le truppe fraternizzarono con gli scioperanti e la rivolta si espanse anche a Mosca. Fu allora che lo zar Nicola II si rese conto di non essere più in grado di governare il paese e abdicò in favore del fratello, ma anch’egli dovette abdicare immediatamente.
Il regime zarista era finito. In seguito fu necessario stabilire chi dovesse detenere il potere e come, quali decisioni prendere in merito alla guerra, la riforma agraria. Si delinearono due centri i potere: il Governo Provvisorio e i Soviet. Questa situazione di doppio potere durò fino ad ottobre e rese difficile la gestione della rivoluzione, in quanto i due centri esprimevano interessi e programmi contrastanti.
I Soviet ritenevano che si dovesse arrivare ad una pace “senza indennità e senza annessioni”, ovvero senza pretesa di ottenere territori o somme di denaro per indennizzo per i danni subiti.
Nell’aprile 1917 Lenin rientrò in Russia dall’esilio in Svizzera, appoggiato dalle spie tedesche. Egli sosteneva la rivoluzione socialista, convinzione in contrasto con tutti i gruppi rivoluzionari esistenti, miranti a sviluppare il capitalismo. Lenin emanò le “tesi di aprile” con le quali sosteneva che la guerra scoppiata nel 1914 fra le grandi potenze derivasse proprio da una crisi del sistema capitalistico. Propose quindi di uscire subito dalla guerra e di trasformare la guerra esterna in una rivoluzione interna con lo scopo di creare una società socialista. Lenin riuscì nel suo intento infatti, ad ottobre del 1917, scoppiò la grande Rivoluzione Russa che portò alla fine dello zarismo, e al massacro dell'antichissima famiglia dei Romanov. il potere, dopo lotte interne tra armate bianche e armate rosse, giunse a Lenin, capo del partito bolscevita.
Il protagonista della Rivoluzione Russa e il più deciso avversario dello zarismo è stato Vladimir Ilyich Lenin. Egli, grazie alle sua conoscenza in materia politica e alle sue doti di oratore, riuscì presto ad ottenere un ampio appoggio popolare e, nei numerosi suoi discorsi, tenuti innanzi a migliaia di contadini, di operai, di disagiati, sostenne la tesi secondo cui il potere di uno Stato doveva appartenere al popolo, che per lui era invece a quel tempo sfruttato ed impoverito dalle politiche assolutiste portate avanti per anni dallo Zar Nicola II.
RispondiEliminaLe tesi di Lenin riprendevano i discorsi di Karl Marx, ma lui le rielaborò per renderle meglio comprensibili al popolo. Grazie all’appoggio conquistatosi ed al crescente impoverimento della Russia (dovuto anche all’entrata nella Grande Guerra, decisa dallo zar), Lenin riuscì a muovere enormi masse proletarie che scatenarono la cosiddetta Rivoluzione d’Ottobre (o Rivoluzione Russa), in cui lo zar venne deposto e poi ucciso così pure vennero massacrati tutti i membri della sua famiglia, anche i bambini. Presero il potere i Bolscevichi, cioè gli appartenenti alla corrente politica di Lenin. Lenin divenne Capo di Stato dell’URSS, e a lui, all’interno del Comitato Centrale del Partito, si affiancarono molti politici e collaboratori, tra i quali vi erano Kamenev, Zinoviev, Bucharin, Piatakov, ma soprattutto Trotski e Stalin.
Uno dei primi atti di Lenin come Presidente fu la decisione per un ritiro immediato dell’URSS dalla Prima Guerra Mondiale.
giuliano rosalba.