Produrre un'auto è un lavoro lungo e complicato, ma questo non significa che non si può raggiungere l'obiettivo abbattendo i costi di assemblaggio e proponendo al pubblico un prezzo vantaggioso. Di questo era convinto Henry Ford, figlio di agricoltori che, con la sola formazione elementare, iniziò a lavorare come macchinista tecnico in un'industria di Detroit per poi diventare industriale, ingegnere e progettista di fama mondiale. Nato a Dearborn, nel Michigan (USA), il 30 luglio 1863, il fondatore della Ford Motor Company (1903) aveva idee rivoluzionarie e tutte rivolte verso un unico scopo: costruire auto semplici e poco costose destinate al largo consumo.
PER LA CLASSE V: Leggendo il testo, tratto dalla vostra antologia, "La catena di montaggio" di Henry Ford, individuate quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi di questo tipo di "produzione" applicata inizialmente da H. Ford. (commento in max 10 righi)
PER LA CLASSE IV: Leggendo il testo, tratto dalla vostra antologia, "I vantaggi della divisione del lavoro" di Adam Smith, esprimete in che modo la produzione economica può rendere ricco il padrone della fabbrica ma anche chi vi lavora e lo stesso proprio paese (Dottrina economica liberista) . (commento in max 10 righi)
Le problematiche connesse all'utilizzo delle catene di montaggio furono rese celebri dal famosissimo film di Charlie Chaplin, Tempi moderni, che fu, e resta tuttora, uno dei migliori documentari degli effetti stressanti ed alienanti che tali metodi producevano negli operai addetti alle catene di montaggio. Oggigiorno, ad ogni modo, l'automazione e l'impiego di robot per svolgere le operazioni maggiormente ripetitive o pericolose ha ridotto notevolmente gli aspetti negativi correlati alla produzione in serie.
E’ mia intenzione costruire questo BLOG DIDATTICO PER GLI ALUNNI DELL'ISTITUTO SUPERIORE "DANILO DOLCI" di PARTINICO (PA). Ragazzi, sarà piacevole accogliere qui i vostri commenti su argomenti che hanno a che fare non solo con la didattica dell'Italiano e della Storia ma anche con le problematiche attuali. Cliccate e ascoltate, navigate, potete così approfondire i contenuti didattici scelti o costruiti da me per voi. Il mio grazie a tutti i partecipanti! Prof.ssa Angelica Piscitello
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Vi invito ad aggiungere i vostri commenti agli argomenti postati! Dopo la vostra registrazione come utenti del BLOG, scrivete nelle varie rubriche, per un dialogo didattico che si avvale della partecipazione di coloro che avvertono l'urgenza di esprimere pareri, opinioni, mozioni, punti di vista, e dare contributi concreti alla crescita della comunità civile, attraverso lo scambio dialettico e il confronto su temi e problemi attuali.
prof.ssa Angelica Piscitello
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Adam Smith, il maggior teorico del liberismo economico, affermava che la divisione del lavoro era più vantaggiosa, perché più persone, che contribuiscono a svolgere un lavoro in fabbrica, impiegano meno tempo e producono di più e più in fretta. Smith fece l'esempio della produzione degli spilli. Egli affermava che, forse, una persona, applicandosi, poteva fare soltanto uno spillo al giorno, perché doveva trafilare il metallo; lo doveva tendere; lo doveva tagliare ecc...
RispondiEliminaMentre se avesse lavorato in fabbrica, dove ciascun operaio aveva un compito ben preciso, il lavoro poteva essere svolto più velocemente e senza molta fatica.
Maria Giulia Bosco
classe IV B -Servizi Socio-Sanitar
Adam Smith è il maggiore teorico del liberismo economico. Smith spiega i vantaggi dell'industrializzazione e della divisione del lavoro che essa comporta. Egli elaborò la teoria secondo la quale lavorando in gruppo, dividendo i compiti, si lavora meglio e si finisce prima. Una sola persona in una giornata riuscirebbe a fare, ad esempio, un solo spillo, invece, quando si è in tanti ciascuno ha il proprio ruolo, quindi il lavoro viene svolto "a più mani", più velocemente e le fabbriche producono di più.
RispondiEliminaGiada Randazzo
Classe IV B -Servizi-Socio-Sanitari
Adam Smith è il maggior teorico del liberismo economico del '700.
RispondiEliminaEgli, nella sua opera fondamentale " Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni", tratta, in modo particolare,della divisione del lavoro. Adam Smith fa l'esempio della produzione degli spilli. Egli afferma che un operaio, forse, applicandosi al
massimo, riuscirebbe a produrre uno spillo al giorno o pochi più, mentre se gli operai si su dividono il lavoro in fabbrica, riusciranno a fare a produrre velocemente migliaia di spilli e con meno fatica! Oggi si esegue questo metodo di produzione in tutte le fabbriche.
Michela Cicì
Classe IV B -Servizi Socio-Sanitari
Adam Smith è il maggiore teorico del liberismo economico, egli basava la sua sulla dottrina economica sulla "legge della domanda è dell'offerta" che è la legge del libero commercio.
RispondiEliminaSmith per farci capire la sua idea ci fa l'esempio della produzione in fabbrica degli spilli. Egli sosteneva che se una persona svolgeva tutto il lavoro da solo avrebbe potuto, al massimo, finire 2 o 3 spilli al giorno o forse uno solo; mentre l'idea di Smith (quella più giusta) era quella della fabbrica, con la divisione del lavoro. A ciascun operaio veniva assegnato un compito, che doveva svolgere standosene sempre al solito posto. Era la macchina che portava a ciascun operaio il lavoro. Es. Nei passaggi uno assottigliava il metallo, un altro lo tagliava, un altro ancora lo lucidava, un altro metteva la capocchia ecc..
I risultati furono eccellenti! Migliaia di spilli in un giorno.
Io personalmente penso che il teorico Adam Smith abbia dato impulso a trasformare il settore della produzione e a velocizzarne i tempi! Molta gente ha trovato impiego visto che nelle fabbriche avevano bisogno di molto più operai.
Nel '700, un grande economista di nome Adam Smith, teorizzò la dottrina del liberismo economico. Egli, ne "La ricchezza delle nazioni o Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni ", affermò che la divisione del lavoro, a livello industriale, in fabbrica, era la causa della ricchezza delle nazioni. Il vantaggio della produzione derivava dal lavoro svolto da più persone, con passaggi in serie più veloci. Una persona sola avrebbe potuto fare, in un giorno, solo uno o pochi oggetti (Smith porta l'esempio degli spilli) mentre in fabbrica di operai specializzati ne potevano produrre in un solo giorno a migliaia. la sua teoria fu un successo. Anche oggi l'industria si serve del metodo di Smith!
RispondiEliminaNel '900 negli Stati Uniti fu elaborato un nuovo sistema di lavoro all’interno delle fabbriche. Questi processi furono teorizzati dall’ingegnere Taylor, ed ebbero una prima applicazione nell’azienda automobilistica di Henry Ford. Henry Ford descrive l’introduzione della catena DI montaggio nelle fabbriche e sostiene una politica di alti salari, in modo da motivare l'operaio a produrre con più interesse e far porre una domanda elevata di beni di consumo. Il lavoro, affermava Ford, doveva essere portato agli uomini, nessun operaio doveva piegarsi. Questi i principi della catena di montaggio:
RispondiElimina– gli strumenti e gli uomini dovevano collocarsi secondo l’ordine delle operazioni; – adoperare carrelli trasportati sui binari o altri tipi di trasporto e si dovevano adoperare catene di montaggio con cui le parti che dovevano essere montate venivano rifornite a distanza.
Grazie ai salari più alti il commercio aumentava e quindi si produceva di più. Però un importante aspetto negativo della catena di montaggio era che l’operaio, compiendo lo stesso movimento, con il passar del tempo, poteva avere dei problemi fisici, per esempio dei “tic”, come ben ironizza il cantante Giorgio Gaber in una canzone. Grazie alla nuova tecnologia si verificò un maggiore avanzamento in campo industriale..
Natalia Ribuffo
V D -Servizi Socio-Sanitari
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RispondiEliminaIl concetto di catena di montaggio nasce già dai primi anni dell'800, nei cantieri della marina militare britannica, ad opera dell'ingegnere Marc Isambard Brunel. Fu solo nel 1906, tuttavia, che la catena di montaggio divenne una procedura standard utilizzata nell'industria manifatturiera civile; questo evento si deve fondamentalmente all'americano Henry Ford, proprietario dell'omonima fabbrica automobilistica, che perfezionò il metodo della catena di montaggio ed introdusse il principio della divisione dei ruoli degli operai, estendendo l'uso del nastro trasportatore. Il nuovo modo di produrre ha avuto anche aspetti negativi: il lavoro altamente ripetitivo e meccanico richiesto agli operai dell'epoca nelle catene di montaggio provocava alienazione della psiche, e disturbi motori negli operai stessi.
RispondiEliminaLe problematiche connesse all'utilizzo delle catene di montaggio furono rese celebri dal famosissimo film di Charlie Chaplin, Tempi moderni che fu, e resta tuttora, uno dei migliori documentari degli effetti stressanti ed alienanti che tali metodi producevano negli operai addetti alle catene di montaggio. Oggigiorno, ad ogni modo, l'automazione e l'impiego di robot per svolgere le operazioni maggiormente ripetitive o pericolose ha ridotto notevolmente gli aspetti negativi correlati alla produzione in serie.
Agli inizi del '900, negli Stati Uniti, fu elaborato un sistema di organizzazione del lavoro in fabbrica. Questo sistema ebbe una prima applicazione nell'azienda automobilistica di Herry Ford. Il nuovo modo di produzione, che si basava sulla catena di montaggio", ha avuto aspetti positivi e aspetti negativi. Tra gli aspetti positivi: l'aiuto delle macchine nel lavoro dell'uomo ; la possibilità per gli operai di trovare lavoro; l'aumento della produzione; la velocità della produzione...
RispondiEliminaProducendo di più si guadagnava anche di più e si spendeva pure di più, ciò favoriva l'economia. Un altro aspetto positivo consisteva nel portare il lavoro allo svolgimento standosene al proprio posto. Uno degli aspetti negativi era che l'operaio, facendo sempre gli stessi gesti, si ammalava di depressione e di tic nervosi.